le emissioni navali rappresentano una grave minaccia per la salute umana, per l’ambiente, il patrimonio culturale e il clima. Se le paragoniamo alle emissioni sulla terraferma ancora davvero poco è stato fatto per ridurre gli inquinanti dell’aria e i gas climalteranti derivanti dal trasporto navale. Sebbene l’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale abbia adottato ad ottobre un limite dello 0,5% al contenuto di zolfo nei carburanti marittimi - limite che entrerà in vigore nel 2020 - le navi potranno continuare a navigare utilizzando olio pesante (o nuove miscele HFO a basso tenore di zolfo) e senza sistemi di abbattimento delle emissioni come invece esistono ormai da molti anni per i veicoli che circolano in terraferma. Ciò comporta che l’area del Mediterraneo, con le dense rotte di navigazione che la attraversano, venga danneggiata gravemente dalle quantità rilevanti di inquinanti emessi dall’industria navale - particolato, black carbon, ossidi di azoto e di zolfo - che peggiorano la qualità dell’aria nelle città di porto, nelle aree costiere e fino all’entroterra. L’Unione Europea, con le zone SECA (Sulphur Emission Control Areas) già adottate nel Mar Baltico e nel mare del Nord, ha ottenuto risultati rilevanti quanto a miglioramento della qualità dell’aria dopo l’adozione – nel 2015 - del limite dello 0.1% al contenuto di zolfo dei carburanti marittimi. Nel Nord Europa è pure all’orizzonte una zona “NECA”, per la riduzione delle emissioni NOX e gli armatori, i porti e gli operatori portuali hanno iniziato a considerare investimenti in tecnologie alternative e infrastrutture verdi o che incentivino le prossime sfide ambientali. Una domanda scottante sorge, dunque, spontanea: quando i paesi del Mediterraneo e gli operatori della nostra regione inizieranno a proteggere i cittadini, l’ambiente e il nostro patrimonio culturale dall’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi contribuendo alla riduzione delle emissioni climalteranti? Vorremmo discutere di questo tema con tutti i soggetti interessati come i Governi, gli enti europei, gli operatori dell’industria, i ricercatori e gli scienziati, le autorità portuali e le associazioni non governative. Tratteremo dell’impatto delle emissioni navali nella regione del Mediterraneo, delle norme e tecnologie che possono contribuire a ridurre le emissioni inquinanti dalle navi, delle distorsioni alla concorrenza sul mercato, dell’implementazione delle norme: il controllo e l’esecuzione dei prossimi limiti normativi, delle misure volontarie e di accompagnamento e.g. cosa può essere fatto a livello dei porti? E più di tutto: chi deve iniziare e da dove? "REDUCING AIR POLLUTION FROM SHIPS IN THE MEDITERRANEAN SEA" Quando: Martedì, 28 marzo 2017, 10h/17h - Presso il CENTRO CONGRESSI FRENTANI, Via dei Frentani 4, Roma, CITTADINI PER L'ARIA Onlus Via Lentasio 9 - 20122 Milano tel. +39 0258303206 tel. +39 3442010260 @citizensforair info@cittadiniperlaria.org www.cittadiniperlaria.org Membro di EEB e T&E