DA NEW YORK A ROMA 1 MILIONE DI PERSONE IN MARCIA PER IL CLIMA In 159 Paesi del mondo la gente scende in piazza per chiedere interventi urgenti e concreti contro i cambiamenti climatici e un'inversione di rotta delle politiche ambientaliste. Un messaggio da lanciare ai capi di Stato e all'ONU in vista del summit straordinario sul clima che si terrá a Manhattan il 23 settembre prossimo -
Profughi ambientali, desertificazione, alluvioni, sono solo alcuni degli effetti del surriscaldamento globale causato dai gas a effetto serra prodotti dall'azione dell'uomo. Gli scienziati ci hanno avvisato: il cambiamento climatico minaccia ormai la stessa sopravvivenza del pianeta. È necessaria un'inversione di rotta nelle politiche ambientaliste. A chiederlo è la società civile che oggi scende in piazza in tutto il mondo per la People's Climate March, la piú grande mobilitazione ambientalista finora organizzata a due giorni dal summit straordinario sul clima che si terrá a New York il 23 settembre, convocato dall'ONU ai margini della 69esima Assemblea Generale. Da New York a Roma Dal cuore di Manhattan, in una catena virtuale, la protesta si diffonderá in 159 Peasi coinvolgendo altre grandi città come Londra, Berlino, Delhi, Rio de Janeiro. A Roma, sarà il Colosseo a fare da sfondo alla grande Marcia sul Clima dal titolo "New York chiama Roma" iniziativa del Coordinamento Power Shift Italia, promossa e organizzata dall'Italian Climate Network, Legambiente e Kyoto Club in collaborazione con Avaaz Italia. Si partirá alle 15 dal Colosseo con la realizzazione di una spettacolare coreografia e una foto simbolica scattata dall'alto da un drone. Subito dopo avrá inizio la "biciclettata per il Clima", per consegnare la petizione "100% energie pulite" a istituzioni locali e nazionali, che dal Colosseo attraverserá il lungotevere per raggiungere il Circo Massimo e concludersi ai Fori Imperiali. Qui gli interventi di esperti del settore, politici e assessori saranno intervallati da musica dal vivo, installazioni artistiche e la diretta della Marcia di New York visibile su un maxi schermo. I cambiamenti climatici minacciano la nostra sopravvivenza Il problema dei cambiamenti climatici è evidente. Gli ultimi dati confermano un trend di aumento di Co2 e degli altri gas serra che hanno fatto registrare nuovi record di emissioni. Stiamo rapidamente raggiungendo la soglia di 400 ppm di concentrazione delle emissioni in atmosfera. Numero così preoccupante da mettere a rischio la vita delle future generazioni oltre che quella della Terra stessa. Il summit di New York 5 anni dopo Copenaghen Il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-Moon, ha convocato il vertice straordinario a New York con l'obiettivo di discutere insieme ai Capi di Stato e di Governo una base politica comune che contenga impegni concreti dei diversi Paesi sul contenimento delle emissioni in vista dell'accordo globale sul clima atteso a fine 2015 nella Conferenza di Parigi. Il vertice sarà infatti il primo dopo il fallimentare incontro di Copenaghen nel 2009 quando i leader mondiali non riuscirono a trovare un'intesa su un nuovo trattato che sostituisse il Protocollo di Kyoto datato 1997, riuscendo solo ad accordarsi su una serie di "impegni volontari" per ridurre le emissioni entro il 2020. La speranza di Ban Ki-Moon è di rilanciare il dibattito e tracciare le linee guida per arrivare a un accordo entro il prossimo anno. Il messaggio al governo Renzi In vista del summit sono tre le richieste delle organizzazione italiane: che il tema dei cambiamenti climatici diventi un punto prioritario dell'agenda di governo; che l'Italia sia portatrice di una visione lungimirante in Europa sulla definizione di nuovi obiettivi al 2030 come portare a +40% il risparmio energetico, innalzare a +45% l'uso delle rinnovabili e ridurre l'emissione di Co2 a -55%; infine che il nostro Paese contribuisca al Fondo Verde per il Clima e mantenga fede agli impegni assunti a Copenaghen sulla finanza. -