Da giorni i bambini della Locride vivono in una situazione di grave emergenza sanitaria e ambientale, a causa dell’ immondizia non raccolta. Sempre più spesso, alle montagne di rifiuti accumulate davanti alle scuole viene dato fuoco, pensando di risolvere il problema, con il risultato di avvelenare ancora di più l’aria, trasformando in diossina la spazzatura accumulata, con effetti che possono essere estremamente nocivi per la salute dei minori.
Questo l’allarme lanciato da Save the Children e dall’associazione Civitas Soli di Locri, che evidenziano come la situazione di emergenza attuale sia il frutto della cronica incapacità nella gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che, oltre a creare fenomeni sempre più importanti di eco-criminalità (non più del 7% delle aziende incaricate della raccolta ha il certificato antimafia), incidono sulle condizioni di vita delle persone e in particolare dei minori.
Save the Children e l’associazione Civitas Solis di Locri lanciano un appello alle istituzioni perché si metta immediatamente fine a questa grave situazione di rischio per l’infanzia e si attivino provvedimenti straordinari a tutela della salute dei bambini.
“Non è possibile accettare il fatto – ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programma Italia Europa di Save the Children – che si metta a rischio in questo modo la salute dei bambini e che le loro scuole da luoghi educativi e sicuri siano trasformate in discariche”.
Per Francesco Mollace, Direttore di Civitas Solis e portavoce del Forum Territoriale del Terzo Settore, “lo sfascio prodotto da un quindicennio di mala gestione commissariale dei rifiuti in Calabria sta causando un gravissimo rischio igienico sanitario che aumenterà con l'arrivo della stagione estiva. In questo quadro il mondo dell'associazionismo sociale chiede di partecipare attivamente nella ricerca di immediate soluzioni che vadano verso una urgente raccolta differenziata”.
Save the Children e Civitas Solis fanno parte di “Crescere al Sud”, l’alleanza tra oltre quaranta organizzazioni, nazionali e locali, impegnate nel Mezzogiorno la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Sud Italia. Le emergenze ambientali rappresentano purtroppo un elemento rilevante di rischio per la crescita sana dei bambini del sud Italia. Oltre ai casi più eclatanti come l’Ilva di Taranto, occorre considerare che sono circa un milione i minori nelle regioni del mezzogiorno (il 66,6% del totale nazionale (1) ) che crescono in aree dichiarate “Siti di interesse nazionale” (SIN), luoghi in cui suolo, falde idriche, l’aria, sono stati inquinati e continuano ad esserlo da una lista infinita di agenti inquinanti quali amianto, arsenico, cadmio, mercurio, nichel, piombo, diossina, DDT, benzene, fitofarmaci, ecc. Siti che richiedono interventi urgenti per essere messi in sicurezza e bonifica sotto l’aspetto ambientale.