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MedAmbiente -Sostenibilità. Gli italiani sono pronti, l’Italia un po’ meno. L’evento di chiusura della seconda edizione del Festival Sviluppo Sostenibile

MedAmbiente -Sostenibilità. Gli italiani sono pronti, l’Italia un po’ meno. L’evento di chiusura della seconda edizione del Festival Sviluppo Sostenibile del 13 giugno Montecitorio ha fatto il punto sul percorso di realizzazione dell Agenda2030 dell’Onu.

“Italia 2030: un Paese in via di Sviluppo Sostenibile” era il titolo dell’incontro a cui hanno partecipato sia i rappresentanti dell’Alleanza, di cui il nostro Gruppo è socio, sia esponenti delle principali forze politiche italiane. Il Presidente della Camera Roberto Fico, ha inaugurato i lavori, insieme a Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Nelle oltre 700 iniziative organizzati in tutto il territorio nei 17 giorni della manifestazione, il Paese ha dimostrato di essere già molto attivo nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). 
“Attraverso il festival di ASviS non solo possiamo conoscere le realtà associative del nostro Paese che già portano avanti progetti in linea con l’Agenda 2030, ma diamo loro l’occasione di collaborare e rafforzare l’impegno su scala nazionale. Il loro numero continua ad aumentare, perché cresce la voglia di partecipare con idee e proposte concrete”

– Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS

I “goal” del Festival
Per Enrico Giovannini, portavoce di ASviS, la consapevolezza sul tema della sostenibilità cresce fra comitati, associazioni, aziende, università, amministrazioni comunali e cittadini. Attraverso i social media, gli eventi del Festival hanno raggiunto quasi 4.2 milioni di italiani, sono stati raccontati da oltre 500 articoli e hanno anche goduto, quest’anno, della copertura di un telegiornale ASviS trasmesso sul sito della manifestazione. La call to action “#WhatAreUdoing?”, lanciata in preparazione alla seconda edizione per coinvolgere ogni italiano nell’adozione di idee o pratiche sostenibili, ha ricevuto più di 1000 contributi. 

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, poi, è stata presentata una nuova piattaforma online per far conoscere i 17 SDGs. I più giovani, invece, sono stati coinvolti sui temi dell’Agenda 2030 grazie a un concorso organizzato col Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), che ha ricevuto circa 260 schede di partecipazione e premiato 13 scuole.

Altra novità importante dell’edizione 2018 è stato il lancio, a maggio, della Siena Summer School on Sustainable Development. Enel Foundation ha contribuito alla sua istituzione, con l’obiettivo di formare i quadri dirigenziali che si occuperanno della realizzazione dell’Agenda 2030.
“Altri Paesi, oggi, stanno investendo in sostenibilità e l’Italia rischia di perdere terreno nei loro confronti, benché abbia le risorse per un ruolo di leadership in Europa. Non stiamo discutendo semplicemente di ambiente, ma della competitività dell’Italia. O facciamo il salto verso lo sviluppo sostenibile all'interno del quadro europeo, o è velleitario pensare che un Paese da solo vada in questa direzione”

– Enrico Giovannini, portavoce di ASviS

I tre pilastri della sostenibilità
Per ASviS integrazione, universalità e partecipazione sono i principi fondamentali su cui l’Italia deve far leva per rafforzare il proprio impegno nella sostenibilità. Se non si inizia a pensare in modo integrato, ponendo ad esempio sullo stesso piano ambiente ed economia, la tenuta della società non solo viene minacciata da eventi epocali come il cambiamento climatico, ma anche da disuguaglianze insostenibili. Fra il 2008 e il 2014, l’Italia ha infatti visto crescere dal 2 al 10% il numero di ricchi che, da soli, detengono il doppio del capitale della metà della popolazione più povera: un netto peggioramento rispetto allo SDG 10 (ridurre le disuguaglianze). Permangono inoltre le disuguaglianze intergenerazionali e si acuiscono quelle di genere (nel 2017 l’Italia è scivolata dal 50° all’82° posto su 144 Paesi), ragion per cui ASviS ha proposto di istituire l’Alto Consiglio per le politiche sulla parità di genere. Un obiettivo su cui anche il nostro Gruppo è impegnato con determinazione: in occasione dell’International Girls in ICT Day, abbiamo promosso le professioni STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) tra le ragazze, in un doppio evento organizzato nella nostra sede di Roma e in quella di Endesa a Madrid.

Non meno preoccupante è la situazione nazionale rispetto ad altri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Peggiorano, per esempio, le statistiche legate al raggiungimento delle buone condizioni di salute (SDG 3): un italiano povero del Sud vive in media 10 anni in meno rispetto a un povero del Nord. Anche sulla produzione di energie rinnovabili (SDG 13) e sull’accesso a tutti di energia pulita (SDG 7), di cui il nostro Gruppo è uno dei leader mondiali, si può fare di più: ASviS chiede l’approvazione in parlamento del Piano Nazionale Clima Energia, nel quale sono indicate azioni di energy saving e carbon capture.

Con la proposta della creazione di un Comitato interministeriale per le politiche urbane, poi, avanzata sempre da ASviS, l’Italia avrà la possibilità di dotarsi di una strategia nazionale sulle città che promuova la mobilità elettrica e contro l’inquinamento da traffico (ogni anno si registrano 60mila decessi per inquinamento).

Il consumo responsabile
Per favorire abitudini di consumo sostenibili e l’adozione di nuovi modelli di business (SDG 12), i rappresentanti di ASviS hanno chiesto al nuovo parlamento di ampliare il ricorso alla rendicontazione non finanziaria, che il nostro Gruppo già produce attraverso il Bilancio di Sostenibilità e rende disponibile con una app scaricabile gratuitamente.

Tutte le proposte formulate da ASviS nell’evento di Roma saranno raccolte in un report che verrà presentato alla Camera dei Deputati entro la fine dell’anno, prima di essere promosse poi in modo capillare in tutto il Paese.

Il secondo Festival di ASviS non solo è riuscito a scattare una fotografia precisa dei tanti pezzi d’Italia impegnati per un nuovo modello di sviluppo sostenibile dell’Italia, ma anche a stimolare le istituzioni in quella direzione. Nonostante ritardi e difficoltà, un’azione più coordinata di tutti i piani della società sta prendendo forma. Anche grazie a Enel, il salto di qualità oggi è più vicino.